Di tutto un po'

TREVISO: CENA DEGLI “STORICI” DI ANTENNA 3

In questa foto ci sono diverse generazioni di giornalisti che si sono “fatti le ossa” ad Antenna 3 Veneto, poi diventata Antenna 3 Nordest, che recentemente ha compiuto 40 anni. L’iniziativa, una cena a Treviso, è stata dello storico direttore Domenico Basso, che ora guida TVA Vicenza ma che è rimasto legato alla “sua” Antenna, dove è diventato il “mezzobusto” più popolare del Veneto a parte i volti Rai, e dove ha imparato il “mestiere” di direttore. Con lui, molti altri colleghi, qualcuno pioniere, qualcun altro arrivato dopo.

Perché quell’emittente è stata un’autentica fucina di talenti, ha creato numerosi professionisti dell’informazione. Tra questi anche chi scrive, che entrò sotto la direzione di Fabrizio Stelluto dal 1984 e rimase fino al 1990, con un breve periodo di reggenza della redazione centrale prima di guidare, per poco, quella di Venezia. Non ho potuto essere presente alla cena, ma idealmente ero lì.

Si farebbe torto agli altri citando solo alcuni dei professionisti usciti da quell’esperienza, fondamentale per ognuno di noi: perché ogni giorno c’era un telegiornale da fare, possibilmente al meglio, completo nell’informazione e possibilmente “bello” da vedere. Perché i nostri numeri, nel Veneto orientale, erano forse addirittura quelli del Tg1 della sera. Che spesso tanto Domenico quanto il sottoscritto e gli altri colleghi impegnati assumevamo come modello, con mezzi più limitati, professionalità tutte ancora da costruire, un editore (Renato Bernardi) che era entusiasta di quanto aveva creato ma probabilmente non si era ancora reso conto del polo informativo che gli era “scoppiato tra le mani” e poi cedette a Giorgio Panto, redazioni con personalità anche forti, operatori e montatori (noi li chiamavamo per una sorta di inutile pudore “montaggisti”) di grande capacità e con quella fantasia talvolta indispensabile per sopperire alle ovvie carenze tecniche.

Mi piace citare a questo proposito due pionieri che non sono giornalisti, ma che sono legati ad Antenna 3, uno presente anche oggi: sto parlando di Renzo Sartori, il “mago” tecnico che risolve qualsiasi problema, e di Gino Marin primo direttore dell’emittente, mentre il primo direttore giornalistico fu Antonio Chiades, al quale succedettero Lino Lava, Fabrizio Stelluto, Domenico Basso (poi tornato molti anni dopo), Valentino Giacomin, Adriano Mazzalovo, Adriano Madaro, Giovanna Pastega, dopo il “Basso-bis” Tiziana Bolognani e ora Luigi Bacialli.

I “volti storici” negli anni Ottanta furono quelli di Giorgio Maresio, primo conduttore del TG, Maria Pia Zorzi, che si alternava prima a Domenico Basso e successivamente al sottoscritto nella conduzione dell’edizione principale, e non va dimenticata Daniela Bassetto che fu per anni il volto dell’edizione veneziana, così come Nelly Pellin, per anni conduttrice dell’edizione meridiana e “motore” dell’organizzazione redazionale. Con un pensiero per Fausto Caimmi, che da qualche mese ci ha purtroppo lasciato.

Negli anni Ottanta e Novanta erano infatti state create redazioni a Venezia, Padova, Vicenza, poi in altre città; talvolta c’erano problemi di incompatibilità caratteriale, altre volte organizzativi, ma ogni sera le varie edizioni andavano in onda, complete e ricche di cronaca. “L’ha detto Antenna 3” si diceva in quegli anni. Poi, come spesso avviene quando un po’ si pecca di presunzione, forse si è sottovalutata la nascita delle “altre” testate televisive locali e non solo. Difetto imperdonabile, pagato anche duramente.

Dopo il momento romantico, l’informazione televisiva è diventata per forza di cose qualcosa di diverso, anche perché il mondo è cambiato, in meglio o in peggio non sta a noi dirlo. Ma per tutti noi si è trattato di un “background” molto importante che, qualsiasi strada abbiamo intrapreso, ci è servito e ci serve moltissimo. Nel bene e nel male, beninteso, perché anche gli errori – propri o altrui – contano come ciò che si è fatto bene. Chi prima, chi dopo, abbiamo costruito tutto questo, una piccola pietra alla volta. Ed è giusto esserne orgogliosi.

 

Davide Camera

CDNEWS

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