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ANBI ANNUNCIA: PER RIGENERARE LE ACQUE DEL “LAGO DI PUCCINI” NASCE IN VERSILIA IL PIU’ GRANDE IMPIANTO EUROPEO DI FITODEPURAZIONE

Si avvia una nuova fase per migliorare la qualità idrica ed ambientale del lago di Massaciuccoli, condotta dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord con il supporto scientifico della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: è stata, infatti, completata la prima gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, che porteranno alla costruzione di una grande, nuova area di fitodepurazione (45 ettari) delle acque agricole del bacino di Vecchiano. Il lago di Massaciuccoli (conosciuto nel mondo come “il lago di Puccini”) è infatti afflitto da gravi problemi di eutrofizzazione per il mancato ricambio delle acque.

“Fino ad oggi è stata condotta un’ importante fase di studio e  sperimentazione, che ha  convinto la Regione Toscana ad investire 2,5 milioni di euro per l’ampliamento dell’area – annuncia Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – E’ questo un esempio importante del nostro, concreto   impegno in tutta Italia  per una gestione compatibile dell’ambiente attraverso l’utilizzo di  tecniche naturali, così come con la promozione di nuovi strumenti gestionali quali i patti d’area.”

“Gli esiti della sperimentazione – annuncia Ismaele Ridolfi, Presidente del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord – hanno dimostrato che  le quantità di nutrienti, assorbiti dalle piante e che quindi non finiranno nel lago, è particolarmente significativa: dal 50% al 60% di nitrati e fosfati in meno. Dal punto di vista tecnico la nuova fitodepurazione sarà direttamente collegata al lago di Massaciuccoli attraverso un piccolo impianto idrovoro; con l’espansione della superficie depurante, il volume di acqua trattata raggiungerà circa 150 litri al secondo.”

Il nuovo impianto sorgerà attorno a quello esistente, sarà tre volte più grande ed immetterà direttamente le acque fitodepurate nello specchio lacustre con un vantaggio immediato per l’intero ecosistema. L’opera è realizzata attraverso due lotti funzionali: il primo (circa 1.800.000 euro) riguarda la costruzione vera e propria delle vasche, mentre con il secondo lotto si realizzeranno i meccanismi idraulici per regolare l’entrata e l’uscita delle acque. La fitodepurazione  ha rappresentato fin da subito un metodo valido per alleggerire le acque dalle sostanze nutrienti e per riportare in equilibrio il sistema idrico degli apporti e della falda. Le acque da depurare entrano nel circuito e qui restano per circa 15 giorni, il tempo necessario alle piante per assorbire i nutrienti e rilasciare acqua depurata.

Comunicato Stampa – ANBI

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