
Non direi la verità se affermassi che Gianni Vasino sia stato uno dei miei giornalisti sportivi preferiti. Ma era sicuramente una delle figure alle quali la nostra generazione era affezionata, sia per i collegamenti nel 90° Minuto di Paolo Valenti, sia per alcune altre peculiarità importanti. In particolare, l’ideazione della rubrica del Tg2 Oretredici intitolata Come noi, e dedicata all’universo handicap, nel quale ha saputo creare una maggiore sensibilità in un tema spesso, e ancora oggi ostico. Inoltre, ha scoperto Antonella Clerici, imponendosi per averla alla conduzione di una trasmissione sportiva da lui curata. Vasino apparteneva a quella generazione di telecronisti costretti a occuparsi di tutto: non solo a fare cronache di tutti gli sport, soprattutto lì dove non c’era un personaggio con una competenza specifica come era De Zan per il ciclismo, e allora era nato questo gruppo di “jolly”, di cui i più noti oltre a Vasino erano Giorgio Martino ed Ennio Vitanza. E nel periodo alla Rai di Genova, fece gavetta occupandosi di tutto, anche di cronaca. Dopo Necco, Giannini e soprattutto Tonino Carino, sembra di avere perso un altro parente stretto, uno di quei personaggi che ti raccontavano le partite della domenica e che poi ritrovavi durante la settimana per parlarti di serie B o di altro ancora. Professionisti talvolta sottovalutati nello stesso nostro ambiente, che rimpiangi quando non ci sono più.
Davide Camera
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